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andrew storey
7 Set 2016

Andrew Storey: il nuovo direttore didattico dell’Anglo-American

Andrew Storey,  il nuovo direttore didattico 

Molti di voi conoscono Andrew Storey,  il nuovo direttore didattico dell’Anglo-American, avendolo visto in azione fino all’anno scorso nei panni dell’insegnante. Ha aiutato centinaia di studenti ad ingranare con l’inglese, ha risolto casi difficilissimi di “antipatia atavica” verso la lingua e ha guidato tanti verso l’obiettivo delle certificazioni. Oggi lo presentiamo a chi ancora non lo conosce e ci chiede qualche informazione in più sul nuovo direttore didattico del’Anglo-American.

 

Ciao Andy, vuoi presentarti ai nuovi studenti dell’Anglo?

Certo, mi conoscete come Andy, ma in realtà il mio nome è Andrew. Ho anche un altro nome impronunciabile per molti Italiani, Iain . Sono nato il 13 Agosto 1979 a Saltburn, un piccolo paese delle Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Ho il pallino della fotografia e di ogni mezzo a due ruote, dalla bici da corsa e da montagna alla moto, come molti dei miei studenti sanno.Parlo inglese e Italiano.

 

Parli anche qualche altra lingua?

Sinceramente, mi sono fermato a due lingue. Ho provato a studiare anche il tedesco, perché vado spesso a trovare alcuni amici in Germania, però non ho mai avuto una vera spinta, una motivazione reale per impararlo e quindi per ora ho abbandonato l’idea di studiarlo seriamente. Se avessi il tempo per dedicarmi a un’altra lingua, ora come ora, sceglierei lo spagnolo. Assomiglia tanto all’italiano e quindi sarebbe facile per me. E poi è divertente.

Raccontaci di te: in quali Paesi hai vissuto, cosa hai studiato?

Prima di venire in Italia, ho vissuto e viaggiato in molti Paesi di lingua anglofona: mi sono laureato in Inghilterra, nel 2000, a Manchester. Poi ho fatto il tipico viaggio post laurea, un classico per molti studenti universitari europei. Sono stato in Australia per nove mesi, poi in Nuova Zelanda, un mese nell’Isola di Cook e poi alcune settimane in California. Poi ho voluto riprendere lo studio e ho scelto Vancouver in Canada, dove sono rimasto tre anni, per poi tornare in Inghilterra, a Londra.

E poi sei arrivato a Cagliari, all’Anglo American…

Sì, era il 2008 quando ho deciso di venire in Italia. Imparare l’Italiano è stata una sfida per me, ma mi è piaciuto molto. Nel mio primo anno a Cagliari mi son fatto le ossa come insegnante nella scuola di John Di Girolamo, che per molti anni è stato anche un docente dell’Anglo American. Poi mi sono trasferito qui per cimentarmi in una nuova sfida all’interno di una scuola prestigiosa e rinomata in tutta la Sardegna e non solo. Volevo potermi confrontare con altri colleghi e lavorare in un contesto ancora più effervescente.
Ho insegnato qui all’Anglo dal 2009 fino all’anno scorso: poi si è aperta una porta, una grande opportunità e con molta umiltà (e trepidazione!) mi sono candidato come direttore didattico. Ho passato la selezione e ora sono qua.

Sappiamo che sei stato, e rimarrai, un insegnante amatissimo. Hai dato mille consigli a tanti studenti per fare un salto di qualità, ma qual è quello che vince su tutti?

Senza entrare nella didattica, che potrebbe risultare noiosa, secondo me ci sono due segreti per impadronirsi davvero di una nuova lingua. Prima di tutto, studiare una nuova lingua non deve essere un dovere in nessun momento. Deve sempre esserci una motivazione forte, un bisogno personale e mai un obbligo. Lo dico proprio pensando a ciò che ho fatto io, in passato: ho scelto di fare dell’Italia la mia casa e ho avuto una spinta fortissima a studiare, per esprimermi e capire i miei interlocutori al meglio. Per cogliere le sfumature e per saperle comunicare.
Secondo segreto: mai stancarsi di leggere, ascoltare, guardare video nella vita di tutti giorni. Bisogna “respirare, mangiare e bere”in inglese. Nel 2016 con una normalissima connessione, dal pc al cellulare, la possibilità di farlo è alla portata di tutti e va sfruttata al 100%.

Cosa si prova a passare dal ruolo di insegnante a quello di direttore didattico?

In termini banali, cambia il ritmo e cambiano le abitudini quotidiane. da insegnante sapevo come organizzare le mie giornate con una certa regolarità, ma al di là di questo, è una prosecuzione naturale del mio percorso, ” a logical progression” diremmo in inglese. Mi sono candidato perché nel mio cuore mi sentivo pronto per questo, solido dopo anni di insegnamento e tante attestazioni di fiducia.
Qui in Sardegna, la società vive una crisi profonda da 7/8 anni ormai. Vedo tanti ragazzi preparati che cercano opportunità di lavoro e non le trovano. Ecco, io sono stato fortunato nello studio come nel lavoro e voglio restituire qualcosa; nella mia nuova posizione vorrei aiutarli a rafforzare la fiducia in se stessi e ad afferrare concretamente le opportunità. L’Inglese spalanca le porte sia qui, che altrove.

Cosa cambierà con il nuovo direttore didattico? Sei più per la tradizione o per l’innovazione?

Penso che sarà un compromesso. Noi qui all’Anglo abbiamo già un ottimo sistema collaudato negli anni che ha garantito il successo nella preparazione di migliaia di studenti. Ma anche il sistema migliore ha qualche piccolo aspetto da perfezionare. Vogliamo essere sempre più una scuola pronta ad affrontare le sfide del futuro e capace di soddisfare le esigenze dei nostri clienti. Sono un fortissimo sostenitore dei social e della presenza online della scuola e penso che l’Anglo andrà sempre più in questa direzione, non solo per raggiungere più persone, ma perché nel 2016 sarebbe impensabile il contrario.

Grazie per la chiacchierata e in bocca al lupo per il tuo nuovo incarico!

“Thank you!”

1 Risposta

  1. Ornella

    Andy è un professionista preparatissimo. I suoi sono sempre consigli preziosi. Lezioni molto piacevoli. Farà bene anche come direttore didattico. Bravo Andy

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